martedì 23 ottobre 2012

il nodo e i pettini

Ecco. Nel tempo si va chiarendo che la "ragazza" non intende in realtà affidarmi dei veri "compiti" - l'analisi dei titoli non produce un effetto reale di distribuzione dei compiti; ha come effetto invece una conoscenza diffusa che snellisce nettamente il lavoro, ma continua a equiparare me e "loro" con l'unica differenza che "loro" sono più confidenti, inseriti, e io come al solito mi sento disadattato. E li invidio (!).
Ieri, in replica a un intervento un po' generico di una compagna di lavoro sul mobbing di cui ritiene di essere oggetto, ho citato come controesempio il fatto che "loro" iniziano a parlare quando esco dalla stanza, e smettono di colpo quando rientro. Nessuno ha smentito: il dario (da ora in poi AbbeceDario) ha bofonchiato qualcosa sulla impossibilità a dimostrare che si tratta di emarginazione premeditata. L'altra (d'ora in poi In-Sonia) ha intraparlato tra sè, abbastanza forte da farsi udire, che se i discorsi finiscono non è possibile continuarli. Quindi ho avuto la conferma che lo fanno, ne sono consapevoli, sta loro bene così; inoltre, dalle scuse non richieste dell'AbbeceDario, posso dedurre che almeno lui si sente la coscienza sporca.
Sono molto arrabbiato soprattutto con me stesso perchè vorrei trovare il modo di fargliela pagare. Eppure intravedo anche un'insperata apertura di dibattito, più che sul mobbing - fattispecie che attualmente non esiste ancora nell'ordinamento italiano - sulla qualità delle relazioni nell'ambiente di lavoro.
Non credo però che sarà un tema affrontabile.

domenica 14 ottobre 2012

la riunione è avvenuta e non ci ho capito nulla, come al solito. Siamo giunti al compromesso che mi sono stabilito la quota quotidiana di carichi, ragionevole, soddisfacente per le parti. Sono l'unico a parlare di cifre e di programmazione, tutti gli altri sono troppo "artistici" per poter incasellare la loro ispirazione in un ritmo costante. Ogni tanto rimpiango Marchionne.

venerdì 5 ottobre 2012

cinque ottobre: ieri la giornata lavorativa è trascorsa a cercare chiarezza sulle mansioni e sui compiti; in maniera indiretta, è risultato che nulla cambia ma che si aggiungono compiti. C'è chi considera questo un sopruso, quindi intende i nuovi compiti non un'aggiunta ma una sostituzione. C'è chi poi libera la propria inclinazione alla ricerca su internet e in ultima analisi al cazzeggio e si accolla l'onere di ricercare informazioni sulle qualifiche professionali. Sarebbe bellissimo se solo riuscisse anche a capire quello che legge...Siamo in attesa della fatidica riunione di riorganizzazione. Nel frattempo, far west.

mercoledì 3 ottobre 2012

tre ottobre: oggi la Radice mi ha indicato di occuparmi della questione delle qualifiche professionali. Mi ha illustrato i compiti  assegnati agli altri colleghi. Mi ha raccomandato di mettermi a disposizione per gli inserimenti qualora l'arretrato superi la soglia di guardia. Dico io "che ci stanno a fare gli altri"?
Quando esco dalla stanza vengono iniziati discorsi che si interrompono bruscamente al mio rientro. Per ora non ho nulla di nuovo da rilevare. Aspetto di capire quanto tempo ci vorrà a "smaltire" la lavorazione dei nuovi carichi per ritornare al lavoro di routine.
In tutti i modi, sento odore di trappolone. Troppi sghignazzi. Paranoia?

martedì 2 ottobre 2012

oggi due ottobre: penso che la Radice non mi consideri affatto. Oppure sta per preparare un trappolone. Il punto è che la funzionaria legge la realtà attraverso gli occhi deformi e deformanti di quel prete di dario. Ecco uno dei vantaggi di essere 7° livello.
Dario distribuisce prebende ai suoi devoti leccaculo. Questo è quello che penso.
Ha affidato a Sonia il compito di scrivere lettere - dopo che mi ero proposto io stesso facendo presente che il lavoro di routine si era di gran lunga assottigliato (grazie all'impegno di una squadra esterna a questo gruppo, peraltro); ha affidato a vincenzo la gestione degli invii a asl - sebbene sia molto consigliato saper leggere. Inoltre ha assegnato a vincenzo anche il compito di esaminare le qualifiche professionali di acconciatori e estetisti, anche questa volta dopo che mi ero proposto. A me non rimane che l'inserimento dei panificatori. C'è qualcosa che non va. Ho la sensazione che Dario mi escluda deliberatamente.
Da ultimo, il lavoro di analisi delle mansioni e dei "flussi produttivi" viene assegnato a Dario - e ci può stare - e a Vincenzo. Questa scelta mi lascia ancora una volta perplesso.
Purtroppo mi rendo conto di tornare a scatenare una guerra bambinesca tra chi ce l'ha più lungo. Ma delle due l'una: o gli inquadramenti non contano; oppure contano. Quindi deve contare anche il mio.
Penserò a un modo per valorizzare il mio ruolo.

lunedì 1 ottobre 2012

oggi, primo ottobre,  comincio a fare davvero il diario, sulla base di quanto mi sta succedendo al lavoro. Sono ossessionato. Penso sempre al posto di lavoro: mi faccio prefigurazioni di quello che mi potrebbe succedere. Mi sento minacciato. Penso che i colleghi tramino alle mie spalle per screditarmi. Quindi scrivo quanto mi succede, perchè penso che un domani, rileggendomi, potrò ridere di queste considerazioni amare e preoccupate. Anche se non è facile, mi riprometto di essere costante e mettere "carne al fuoco" giorno dopo giorno, ogni volta un pezzetto.
Questa mattina Dario è in ferie. I miei colleghi sono stati quasi sempe via mentre stavo "di là" allo sportello. Meglio.