lunedì 23 maggio 2011

La coltivazione dell'orto come metafora del cervello

Ecco quindi che sono nate le prime pianticelle, tenere e spaurite. Piselli, cetrioli e zucchine spadroneggiano. Se si osserva attentamente, la rucola, le rape e i ravanelli stanno alzando la testa. L'insalata per adesso fa l'aristocratica e cresce a macchia di leopardo dove il terreno è più sgombro. Le fragole di bosco sono finite ieri; salvia e origano si contendono quel po' di sole. I pomodori tentano i primi fiori - devo legarli al tutore!
Intanto trifoglio, insetti volanti, merli festanti si radunano e festeggiano, cullati dai fiori di geranio dalle mille tonalità di rosso: una metafora di convivenza, uno stimolo a insistere nella sperimentazione e contemporaneamente un'oasi di pace, parentesi nostalgica dentro a una società il più delle volte ostile.
Qualcuno si è sentito perseguitato? Parliamone!

domenica 13 marzo 2011

Masanobu Fukuoka della provincia di Shikoku

E' passato un anno e mezzo dall'ultimo intervento. Da allora sono cambiate tantissime cose, tante che non riesco neppure a raccontarle tutte. Mi soffermo sull'ultima, così come un vecchio ricorda soltanto il passato remoto e le cose dell'ultima ora - mentre hanno una lacuna sugli accadimenti del passato intermedio - questo spiega anche la gaia inconsapevolezza del nostro presidente del consiglio...
Quello che sta succedendo ora, è che ho scoperto gli insegnamenti del Maestro Fukuoka, nato nel 1913 e morto nel 2008. "Un oggetto visto isolato dal tutto non è una cosa reale;specialisti in vari campi si riuniscono e osservano uno stelo di riso. L'entomologo vede solo i danni degli insetti. Lo specialista in nutrizione vegetale vede soltanto il vigore delle piante." [...] "E adesso guardate un attimo il campo del vicino: le erbacce sono state spazzate via dai diserbanti e dalle lavorazioni. Gli animali e gli insetti del terreno sono stati tutti sterminati dai veleni. Il suolo è stato bruciato e ripulito di ogni materia organica e dai micro-organismi per mezzo dei fertilizzanti chimici. D'estate si vedono gli operai agricoli al lavoro nei campi, con le maschere antigas e lunghi guanti di gomma."
Leggevo tutto questo, i primi capitoli della "Rivoluzione del filo di paglia" quattro giorni fa, mentre la Terra preparava il terremoto in Giappone e l'Umanità cascava nella paura nucleare al nord. "Questi campi di riso che furono coltivati per più di 1500 anni sono stati resi ora sterili dalle pratiche agricole di rapina di una sola generazione." Ah.