martedì 19 febbraio 2008

trasparenza, regole e un po' di buonsenso

Questa sera mi è successa una cosa strana.
Mi sono trovato a passare per caso presso un cantiere del mio comune, dove stanno costruendo una pista ciclo-pedonale di quattrocento metri. Seguo questo cantiere da qualche tempo: mi sono annotato i riferimenti della delibera, dell'appalto, del subappalto. Ho preso nota dell'inizio dei lavori, così come della data prevista - da capitolato - per il loro termine.
Il termine sarebbe stato il 18 febbraio, dopo 120 giorni di lavoro. Ma per quella data i lavori erano piuttosto indietro. Oggi sono avanzati: pietrisco sparso lungo un discreto tratto di percorso; cordolo di contenimento quasi totalmente completato. Certo, il lavoro è ben lontano dall'essere concluso.
E, sorpresa!, sono spariti i pannelli declaratori. E' rimasto soltanto, ma ribassato e seminascosto tra una siepe e un mucchio di detriti, il disegno di un dettaglio dei lavori: il parapetto "di legno e acciaio" che separa la sede stradale dalla pista propriamente detta.
Perchè i pannelli sono spariti?
E' lecito questo?
Non pare, dal momento che il comune "ritira" le comunicazioni pubbliche, che il cantiere stesso diventi "illecito", in qualche modo nascosto, dissimulato (lungo una strada frequentata?) o in qualche maniera sottratto al controllo pubblico?

Ma altre considerazioni muovono questo mio sforzo: non appena mi sono posto queste domande, mi sono detto "lascia perdere!" "cerchi guai". Credo sia proprio questa la "forza perversa" del potere: perchè se tu (io) non sei nessuno, tendi a lasciar correre. Anche se ci sono cose che non capisci.
Mi sovviene la lezione di don Milani, l'uomo che insegnava ai contadini a parlare l'italiano.
Penso con mestizia che devo ripassare. Questo esercizio dello scrivere può essere un buon inizio.